I giovani si impegnano attivamente nella cittadinanza nell’UE?
In che modo? Vale la pena partecipare?
Queste sono alcune delle questioni che il team del progetto EU4Youth2Act ha discusso nel corso dell’ultimo mese. Tra i risultati emersi spiccano Pinning of Good Practices of Youth Engagement on the European Map e l’organizzazione di Debate Forums che hanno coinvolto vari partecipanti chiavi, come giovani, operatori giovanili, politici, e altri.
L’obiettivo di questi incontri è stato comprendere meglio le esigenze di partecipazione dei giovani, così come le sfide quotidiane che ne ostacolano l’impegno attivo e il pieno sviluppo del loro potenziale.
Le diverse prospettive provenienti dai vari Paesi hanno rivelato che i giovani sono attivamente coinvolti in iniziative legate all’ambiente, all’inclusione, all’uguaglianza e alle comunità locali. Tuttavia, dimostrano una certa diffidenza verso l’UE e le sue istituzioni, e la loro conoscenza dell’Unione Europea appare spesso limitata. In genere, si concentra sui benefici pratici come le opportunità di studio, lavoro e viaggio all’interno degli Stati membri. Questa limitata comprensione alimenta un circolo vizioso di diffidenza che, a sua volta, scoraggia ulteriormente la partecipazione e l’acquisizione di conoscenze più approfondite sull’UE.
Nel caso dei giovani con minori opportunità, il tasso di partecipazione è ancora più basso. Da un lato, essi affrontano ostacoli economici e sociali che limitano il loro coinvolgimento; dall’altro, spesso mancano di motivazione, dovuta a carenza di qualifiche o a fenomeni di discriminazione.
Progetti come EU4Youth2Act sono quindi fondamentali perché rispondono a queste sfide, fornendo competenze che migliorano la comprensione e stimolano la partecipazione attiva dei giovani. Tra le competenze individuate ci sono il pensiero critico e analitico, la competenza mediatica, la capacità di problem solving, la consapevolezza e la promozione dell’identità europea, e molto altro.
Queste abilità aiutano i giovani ad analizzare meglio le informazioni che ricevono sull’UE (inclusa l’identificazione fake news che alimentano la sfiducia) e a comprendere più a fondo i vantaggi offerti dall’Unione, specialmente per i giovani che vi sono nati e non hanno esperienza diretta del “prima e dopo”.
Il progetto EU4Youth2Act presenterà presto un Competence Framework che affronterà tutte queste problematiche, accompagnato da ulteriori risorse didattiche che saranno disponibili sul sito web (https://youthvoices.4learning.eu/) e sui canali social.