Il contraddittorio stato delle risorse idriche

Concessioni grandi derivazioni (Giurisprudenza Costituzionale)

La Corte Costituzionale con sentenza n° 102 del 25 maggio 2023 ha dichiarato il contrasto di una norma regionale con il parametro costituzionale attributivo della competenza legislativa statale esclusiva nella materia «tutela della concorrenza».

In particolare, la disposizione impugnata esclude dal raggio applicativo della legge regionale, che disciplina le «modalità di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche», in attuazione dell’art. 12 del d.lgs. n. 79 del 1999, le concessioni che soddisfino per almeno l’ottanta per cento il consumo energetico annuo dell’autoproduttore.

Sennonché, nell’ambito della legislazione statale, l’autoproduzione non consente di derogare al rispetto delle procedure finalizzate a garantire la concorrenza per il mercato.

TESTO SENTENZA 102/2023:

https://www.eius.it/giurisprudenza/2023/281

 

 

 

 

Il contraddittorio stato delle risorse idriche (Documentazione Nazionale)

Osservatorio Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (bollettino n°23/2023 ).

Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche continua a segnalare come il permanere dell’incertezza atmosferica sulla Penisola provochi il succedersi di fenomeni estremi allo stesso tempo pur riempiendosi molti bacini per appunto i suddetti fenomeni, resta critico lo stato delle acque sotterranee che, seppur in ripresa, registra livelli pari od inferiori ai minimi storici nel settore occidentale a causa dell’inerzia dell’acquifero; anche nell’alta pianura trevigiana i livelli della falda non si discostano molto dai valori minimi (fonte: Arpa Veneto).

 

Nel comunicato di Ispra dello scorso17 giugno 2023 si afferma che L’anno appena trascorso, con un record di 719 mm, segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazione totale liquida e solida (un valore inferiore persino a quelli estremi minimi del 2007 e del 2017). Nel 2022 il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l’area più colpita è il Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a –50% rispetto alla media di lungo periodo. Per tutto il territorio del Distretto idrografico del Fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il –36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 mm (a fronte di una media annua di circa 1016 mm). Diminuzione elevata anche nel Distretto delle Alpi Orientali che segna un –28%, con punte comprese tra –30% e –40%. Meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell’ordine del –20%, registrati nel Distretto dell’Appennino Settentrionale e nel Distretto dell’Appenino Centrale con punte anche del –40%. Nel Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale il deficit medio per il 2022 pari al –9 %, risulta invece molto più contenuto, mentre nel Distretto della Sicilia si attesta a –26%, con punte dell’ordine del –50% nella zona orientale della Regione. Infine, nel Distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un –27%.

LINK AL REPORT N° 23/2023:

ambientidiacqua.it/public/anbinforma/ANBI20230616_anno-xxv-n-23.html

LINK AL COMUNICATO ISPRA: https://www.isprambiente.gov.it/files2023/area-stampa/comunicati-stampa/comunicato-clima-risorsa-idrica.pdf

 

 

 

Il futuro risorse idriche e l’Europa (Documentazione Nazionale)

Osservatorio Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (bollettino n°24/2023).

Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI Risorse Idriche ricorda che  se l’Italia pare avere almeno temporaneamente  abbandonato lo scenario di grave insufficienza idrica, c’è un’emergenza, di cui non ci si può dimenticare soprattutto in chiave di coesione europea: interessa la Spagna, il cui territorio centro meridionale è colpito, per il terzo anno consecutivo, da un’estesa siccità, che interessa anche il Nord Africa (soprattutto le zone costiere di Marocco, Algeria e Tunisia), inducendo nuovi fenomeni migratori e pregiudicando ovunque l’agricoltura e l’equilibrio ambientale.

 

Per quanto riguarda l’Italia, nei grandi laghi si registra una fisiologica decrescita dei livelli, provocata dalla tregua del maltempo e dall’aumento delle temperature. L’ultima neve in quota si sta sciogliendo e dai prossimi giorni si potrà fare affidamento solo sulle piogge estive per rimpinguare gli invasi. Va inoltre ricordato che le recenti, abbondanti precipitazioni hanno sì ridotto l’enorme deficit cumulato nella lunga stagione secca, ma non sono riuscite a compensare la carenza degli apporti nivali che, in bacini come quelli piemontesi dei fiumi Ticino o Tanaro, hanno raggiunto deficit superiori all’80%. Infatti, nonostante un notevole miglioramento della situazione lacustre, solo il lago Maggiore è sopra la media (90,3% di riempimento), Sebino e Benaco la rispettano, ma il lago di Como è addirittura tornato sotto il valore medio del periodo (riempimento: 72,4%).

LINK AL REPORT N° 24/2023:

https://www.ambientidiacqua.it/public/anbinforma/ANBI20230626_anno-xxv-n-24.html

 

Osservatorio NewsAmbiente

Osservatorio NewsAmbiente è la rubrica di giurisprudenza ambientale a cura del dott. Marco Grondacci: con cadenza settimanale la Fondazione pubblica novità legislative nazionali ed europee che toccano temi come la gestione delle risorse e dei rifiuti, l'energia e l'inquinamento.

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