Marcello Buiatti: un’eredità per il futuro

Il 13 maggio 2022 si è tenuto, presso la Gypsoteca di Arti Antiche dell’Università di Pisa, l’evento in ricordo del professor Marcello Buiatti, scomparso nel 2020. A promuovere l’iniziativa sono stati la moglie Anna Anglani Buiatti, neuropsichiatra, e il figlio Marco Buiatti, neurofisico; con il prezioso supporto di Elena Gagliasso (docente di Filosofia e Scienze del vivente, Università La Sapienza, Roma), Alfonso Maurizio Iacono (docente di filosofia, Università di Pisa), Renato Cecchi, Alessandro Lippi e molti, tra familiari amici e scienziati, hanno fatto rivivere la dedizione del professore, sia rispetto alla sua partecipazione in ambito accademico, sia commemorando il suo impegno politico ed umano. L’evento, che ha interessato i partecipanti per l’intera giornata, ha visto il susseguirsi di relazioni e testimonianze che hanno illustrato, per la prima parte della giornata, i preziosi contributi del professor Buiatti in quanto genetista di fama mondiale e, più in generale, in quanto scienziato e pensatore che, ragionando sul senso della scienza, ha saputo magistralmente coniugare la propria ricerca scientifica ad un’indagine di tipo filosofico. Marcello Buiatti, nella sua carriera di genetista evoluzionista, è stato pioniere nello studio della biodiversità, la cui tutela è sempre stata parte importante del messaggio del professore. Un tema a lui molto caro, quello della valorizzazione delle differenze e delle diversità, la cui ricchezza è essenziale per preservare la vita sul pianeta. Il suo lavoro non ha infatti mai potuto prescindere dalla tutela delle molteplice forme assunte dagli esseri viventi, dal rispetto della biodiversità ambientale, e dalle preoccupazioni per un futuro messo a rischio dal cambiamento climatico e dalla trascuratezza per la salute terrestre.

Per non lasciare che l’eredità della ricerca scientifica del professor Buiatti vada perduta e per incoraggiare i giovani allo studio delle questioni scientifiche (e filosofiche) da lui sviscerate, Marco Buiatti ha annunciato l’istituzione di un premio, promosso dalla famiglia Buiatti ed assegnato dal Centro Interdipartimentale per lo Studio dei Sistemi Complessi (CISSC) dell’Università di Pisa, diretto alle tesi di Laurea Magistrale che siano incentrate sullo studio dei sistemi biologici, argomento esaminato appronfonditamente nell’opera del professore “Lo stato vivente della materia“.

Nella seconda metà della giornata, i relatori si sono invece soffermati sulla formazione e la partecipazione politica del professore. Nato a Pisa da famiglia ebrea nel 1938, in una pagina nera della storia italiana, passò gli anni dell’infanzia chiuso in casa a Firenze, mentre la città era sotto occupazione nazista. Dal padre, antifascista e ricercato perché membro della Cln, il professor Buiatti ha ereditato i principi dell’antirazzismo e della giustizia sociale – un’eredità che, come testimonia chi l’ha conosciuto, ha sempre voluto trasmettere alle generazioni del futuro. Oltre ad essere stato docente di Genetica presso l’Università di Firenze per più di 30 anni, è stato nel 2008 coordinatore del Manifesto degli scienziati antirazzisti della regione Toscana, per esprimere ancora una volta, con forza, la totale inaccettabilità del tristemente noto Manifesto degli scienziati razzisti del 1938, esattamente 70 anni prima.

La famiglia, gli amici e i colleghi hanno poi ricordato l’impegno politico e sociale del professore, che si è occupato a lungo del rapporto tra scienza e società e si è interessato a temi di sviluppo sostenibile a livello locale. Marcello Buiatti è stato infatti presidente della Fondazione Toscana Sostenibile, Presidente dell’Associazione Ambiente e Lavoro, esperto del Comitato Economico e Sociale Europeo sugli OGM, membro del Consiglio dei Dipartimenti dell’ENTE CRA per la Ricerca agricola, membro di Commissioni sulla biosicurezza e la coesistenza presso il Ministero delle Politiche Agricole ed il Ministero dell’Ambiente. Il professore ha dedicato molti anni della sua vita a questioni ecologiche ed ambientali, cercando sempre di sensibilizzare la generazione più giovane affinché fosse portatrice dei principi di sostenibilità ambientale.

L’evento commemorativo, che è stato ricco di momenti toccanti grazie alle testimonianze di chi ha avuto l’onore di conoscere il professor Marcello Buiatti, si è concluso con l’emozionante concerto di Enrico Fink che con il suo gruppo si è esibito con brani di musica Klezmer, e la proiezione del film ‘Haim. Frammenti di un pomeriggio e una passeggiata con Marcello’, di Matias Guerra.

Così, attraverso le testimonianze e i contributi di chi ha avuto l’opportunità di imparare, studiare e collaborare col professor Marcello Buiatti, di crescere, maturare ed evolversi grazie alla sua ricerca e al suo impegno sociale, possiamo dire che i frutti della sua eredità sono, e saranno ancora a lungo, ben custoditi.

 

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